Come segnalato nella pagina del blog dedicata al 20 giugno la proiezione di “Mare chiuso” rientra in un’iniziativa nazionale promossa da Zalab e che coinvolge molte realtà sul territorio italiano. Ci sembra giusto pubblicare la lettera che Andrea Segre e Stefano Liberti, registi dell’opera, hanno inviato ai promotori delle proiezioni:
Quello che sta succedendo ha dell’incredibile e ci riempie di speranza. Oltre 80 saranno le proiezioni di “Mare Chiuso” in contemporanea il 20 giugno. In almeno 60 città diverse: cinema, teatri, associazioni, scuole, università, parrocchie, centri sociali, biblioteche, musei…
E’ un’Italia viva, civile e consapevole quella che ha costruito tutto ciò.ZaLab ha semplicemente lavorato per permettere a questa Italia di riconoscersi, di unirsi e di esprimersi con quest’unica voce di protesta, dignità e speranza. “Mai più respinti” è un messaggio chiaro alla sfida che il nostro Paese ha di fronte: non possiamo affrontare il futuro continuando a credere a paure, allarmi ed emergenze. Dobbiamo far capire ai “signori della paura”, che hanno isolato e impoverito l’Italia, che ora è il tempo della costruzione di nuovi percorsi di civiltà e di dialogo.
Non è più tempo di respingimenti, detenzioni e deportazioni.Siamo sicuri che ognuno di voi saprà utilizzare l’occasione del 20 giugno per raccontare e denunciare anche altre storie di razzismo e discriminazione che attraversano il proprio territorio.
E allora vi chiediamo un altro piccolo sforzo: raccontate. Raccontateci come è andata la proiezione, chi c’era, cosa avete detto, chi avete incontrato, quali sono le sfide per il futuro. Raccontatecelo con parole, foto, disegni, video. Saranno i vostri racconti a far crescere la pressione sul Governo affinché dichiari ufficialmente la fine dei respingimenti, come abbiamo chiesto insieme ad Amnesty International e Open Society Foundations.A partire dal 21 giugno raccoglieremo i vostri racconti sul sito di ZaLab, dove potrete conoscervi ed ascoltarvi.
Perché siete veramente tanti e tutti diversamente attivi per un futuro più civile e degno.Grazie
Andrea Segre e Stefano Liberti